IL PALIO RACCONTAAutore: Tonino Ansaldo |
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Quando dietro il poggio sembra affondare il sole,
il palio vive e ancor una volta …
racconta.
Al tuonar de l'arma
il reme stretto da la piagosa morsa al ciglione,
quando non più lo schiantar teme
affonda,
poi torge e violento pinta.
Mentre le pale biancheggiano il mar, uniti e cupi i colpi de lo scarmo
sembran dar tempo al boato che s'innalza enorme dai due moli, ora incita, ora placa
che poi esplode quando la prima prua vira la boa de la Gabbianara.
Prima curate e unte dove ci vuol,
tinte e leggere a scivolar in acqua meglio del dovuto,
alcuni conoscendo che spinta del ficalindo ,
abil trucco, può esser di importante aiuto.
Tu che tieni tempo a la vogata
co’ smorfia offendi,
poi piangi, soffri più d'ognuno,
poiché di tanta forza data non hai che da virar diace,
tocco in cui concessa è l'esperienza,
se più volte riuscito vantaggio apre a la regata.
Triste si fa sentir la gara che più corsie impone,
stanchi dopo alcune,
poi brutti in volto li muta il reme,
ora tirar é peso enorme,
quando prima di più facile sembrava che maneggiar bastone.
Di quei minuti
loro mondo orbo è d'ogni suono,
poiché l'apparir veloce dei visi che difficile distingui
ora sembrano gridar muti.
Se prima sordo era loto il rumor,
al filar dei remi più che sublime è l'ascoltar le note di strumenti,
li confonde,
quando in spalla furtive lacrime
s’uniscono al sudar di braccia morte,
che ormai fatica è levar in segno di vittoria.
Tonino Ansaldo