I POETI DELL'ISOLA
Autore Tonino Ansaldo
Pozzolini L’Ippocrate
Vive… nei cuori antichi e nei figli memoria rimanga.
Sul dorso d’asino la sua leggenda … la mantella, la fissa giacca coperto grigio il capo il nodo di gravatta.
Sul dorso d’asino Il medico condotto. Sulle mulattiere dell’alto borgo agrigolo dei due marini in basso sù e giù per quelle rozze arterie.
Sul dorso d’asino apparia l’assurdo tanto che l’equino porgeva a se domanda chi fusse in groppa sua quel signor damerino, inve’ del misero vestito, parente contadino.
Sul dorso d’asino … Nel sole, nel buio, nel vento sotto d’un cielo il pianto.
Lesto al capezzale di quelle figlie prese dalle doglie. Al mondo metteva nuova luce, nuova voce il fiume alla sua foce.
Venne quel pisano dal ciel mandato tra i due conflitti atroci. All’alba del Duce poi macerie, tramonti e croci.
In quel tempo in insula costui pur in sesto metteva l’ossi coi posticci gessi. Di bisturi operava aprendo semplici ferite e minuti grumi e noduli via portava.
Ginecologo a l’occorrenza. Nobile e abile spaziava suo il dottorato dentro sua la scienza.
E mai parcella quel di Pisa mai chiedeva. Pari andava coi pazienti coll’offerto vino, l’ortaggio di nassa il pesce e di tramaglio. Forte in tavola macinava e tracannava tra lieti denti.
Il cantore al di s’indigna al saper del marò Thaon de Revel, alto in grado, straniero in Giglio ove mai poggio’ il pie’ sul porto, lungo il mar appar sua la via.
E quel Florenzo nostro foresto in isola mai artefice di danni qui risulta sia vissuto lungi e più decenni.
E col suo tanto reso in nessun angolo né di stretto né di largo tiene il nome appeso.
E quel gran servizio un dì largito spento nell’oblio macchia il cuor nostro ingrato.
Eppur vive … L’Ippocrate sepolto sul “pianello”colle sotto il bel granito. Come Garibaldi divo. Al par d’ognuno dal mar nativo.
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