I POETI DELL'ISOLA
Poesia "Quei quattro sull’insegato"
Autore Tonino Ansaldo
Quei quattro sull’insegato
Forte il sole forte d’agosto.
Lui, calmo e cagliato Verdazzurro, padrone nostro.
Nei meriggi di quel tempo sul trono regina, nell’etere la quiete. Sordo ognun pareva e ogni cosa, lenta scorreva.
Allora … passava di legno il palo nel foro di ferro sul pontile. Fisso, zeppato e fermo da quattro balle di sabbia.
Quindi acre saliva L’odor di grasso sciolto nella stagna a la marina in fronte al forno.
D’un tratto, atteso, di sia vogava Pio sul guscio di noce. Muta verso lui ogni voce. Muta senz’ordine.
Solo Dio Poteva negare a Pio il sego sul palo steso.
Colava, sul puro calmo e cagliato verdazzurro del mondo, infangandolo.
Intanto a tutti lontana miglia pareva la bandiera sul palo in cima nel chiodo.
Meno lontana molto meno lontana pareva ai quattro.
Alte ora le grida salivano nell’etere. Minuto quel mondo Pulsava tutto torno il palo.
Eccolo … partiva CARLINO torte gambe in maschera primo clown, campione primo.
Ballava sul viscido legno in orizzonte al calmo e cagliato sul sego come rapace rapido lanciato. Il NORVEGINO.
Nella storia Più volte in cima Imbandierato. MARIO di MEINO.
Memoria lasciò ardito, spericolato il frontale di ARGENTINO.
Coraggio più follia. L’olimpico equilibrio.
Poi, loro quattro. Sul sego sul palo nei ricordi.
Di CARLINO. Di ARGENTINO. Di MARIO di MEINO. Del NORVEGINO.
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