Alla ricerca difficile di una superfice riflettente... il difficile di trovarla con riflesso significante
Il riflesso, in fotografia, non c’entra niente con il riflesso neurologico, cioè sono riflessi (plurale) che se sono buoni, servono molto ai fotografi d’azione e sportivi.
Nel nostro caso, per fare delle belle foto con il riflesso, serve invece usare il cervello e l’occhio.
In inglese il riflesso di cui parlo ha una parola che rende bene il significato: “reflected”. Avrete quindi capito che sto parlando di tutte quelle immagini che hanno un soggetto che si riflette o sull’acqua ferma o su qualche superficie lucida e specchiante.
Anche molti famosi pittori hanno spesso usato il riflesso nelle loro opere. Secondo Google, il primo grande maestro a dipingere un quadro con un riflesso inserito, è stato il Parmigianino nel 1524, in un suo autoritratto, dove il suo viso si riflette in uno specchio convesso, tanti altri famosi pittori hanno in seguito realizzato capolavori con il riflesso. Il Caravaggio, nel suo Narciso che si specchia, William Turner ha dipinto moltissime marine, dove le imbarcazioni e le nuvole, si riflettevano sull’acqua calma, chiudiamo con Monet, perché volendo possiamo andare avanti all’infinito.
Certamente dipingere un riflesso è molto più difficile che fare una bella foto, anche perché una volta vista e inquadrata basta schiacciare con il dito lo scatto e il gioco è fatto, mentre con i pennelli ed i colori è tutto un altro mondo.
Molto probabilmente la fotografia più conosciuta, di un soggetto riflesso è quella scattata dal grande Cartier Bresson a Parigi nel 1932, di un uomo che spicca un salto sopra una pozzanghera, e l’acqua stagnante lo riflette quando è a mezz’aria. È un’immagine bellissima ma se si leggono le interpretazioni dategli, da molti critici fotografici, viene da piangere a pensare quanto sono stupidi.
Quando giriamo per il mondo, sia che siamo in mezzo alla natura, che in una città, basta guardarsi in giro per trovare qualche soggetto che si riflette e fare un bel clic.
Una delle mie foto migliori con il riflesso come protagonista, è quella del barcaiolo a Portofino.
Una rivista mi aveva commissionato un servizio su questa cittadina ligure, ultra-fotografata e quindi per fare un bel lavoro e magari con qualche immagine nuova, dovevo girare e rigirare per il suo porto ed i suoi vicoli, facendo ballare gli occhi, alla ricerca di un soggetto “mai visto prima” e così, dall’alto della collina, nella piazza difronte alla chiesa di San Giorgio, guardando giù, vedo subito lo scatto che cercavo: un distinto signore su una barca bianca che rema nel mare colorato dal riflesso delle case del porto.
Ovviamente scattai diverse immagini e altrettanto ovviamente una di loro fece l’apertura del servizio.
Questa foto ebbe anche un buon successo commerciale, perché oltre ai diversi usi editoriali, venne usata anche per alcune campagne pubblicitarie.
Il gioco dei riflessi mi diverte sempre e faccio sempre ballare gli occhi come dicono a Milano, “fa balla l’oeucc”.