scritto da Carlo Vellutini
Agricoltura, un progetto per l'Isola del Giglio. E' stato presentato da Comune, Coldiretti, Iter Vinis e Slowfood. Tutto parte dalla forte crescita del settore in terra isolana.
Un progetto per l’agricoltura all’Isola del Giglio”. E’ quello che è stato presentato nella Sala de I Lombi e che ha coinvolto l’amministrazione comunale, con l’assessore agricoltura Walter Rossi, la Coldiretti di Grosseto, Iter Vinis e la condotta Slowfood dell’Isola. “L’attività agricola è un settore importante – hanno spiegato il Sindaco Sergio Ortelli e l’assessore Walter Rossi- perché permette di contrastare il calo demografico. Negli ultimi anni l’agricoltura all’Isola del Giglio è stata protagonista di una notevole rinascita rispetto all’abbandono della terra avvenuto a metà del secolo scorso”. Un ritorno all’attività primaria, protagonista sull’Isola sin dal tempo degli Etruschi, che ha dato risultati notevoli. “Nell’ultimo quinquennio – spiega l’assessore all’agricoltura Walter Rossi- le aziende agricole che operano all’Isola del Giglio si sono triplicate, soprattutto per viticoltura ma anche per la produzione di olio di oliva, miele e distillati, rendendo l’isola protagonista di effervescenti attività lavorative nel periodo invernale, grazie a nuove piantagioni di vigneti, recupero di oliveti, commercializzazione ed esportazione di prodotti, considerati ovunque di particolari eccellenze”. L’agricoltura gigliese, come riconosciuto dal decreto 6899 del 2020 è definita eroica in quanto si tratta di un territorio con forti pendii, svolta su terrazzamenti e su un’isola minore, situazioni che impongono una lavorazione manuale, cioè senza l’utilizzo di trattori e tecniche di attività industriali. Per queste ragioni c’è una certezza: l’agricoltura isolana è assolutamente biologica. Dalle numerose attività svolte in questi anni nasce così il Progetto per l’Isola del Giglio che coinvolgerà aziende agricole e agricoltori, enti pubblici, associazioni di categoria. I soggetti coinvolti alla stesura del progetto, quali partner la Comunità agricola dell’Isola del Giglio, il Comune Isola del Giglio, la Coldiretti di Grosseto e la Federazione Europea Iter Vitis, Slowfood Isola del Giglio. Successivamente si punterà a coinvolgere il Ministero dell’Agricoltura, la Camera di Commercio di Grosseto, l’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano, i comuni nazionali ed europei del settore vitivinicolo.
Tra le azioni Azioni progettuali, ci sono l’inserimento dell’agricoltura eroica nel Registro nazionale dei paesaggi rurali. L’Isola del Giglio, infatti, risponde a tre delle quattro caratteristiche articolate dal Decreto 6899.
Sul Disciplinare dell‘agricoltura tradizionale viene richiesto un regolamento che definisca: le tecniche tradizionali di impianti e coltivazioni, adeguate garanzie dell’autenticità dei prodotti tipici isolani le modalità di trasformazione dei prodotti agricoli, così come viene chiesto il riconoscimento di Specialità Tradizionale Garantita per tutelare produzioni che siano caratterizzate da composizioni o metodi di produzione tradizionali.
Sull’attribuzione di terreni del Demanio e del Comune si punterà ad una “manifestazione di interesse” per concedere l’utilizzo degli stessi sull’Isola del Giglio, di proprietà di Enti Pubblici, gratuito, o semi gratuito, ad aziende agricole residenti e a persone che vogliono stabilirsi sull’isola per svolgere attività agricole.
C’è poi l’idea di creare una rete europea grazie ad Iter Vitis con lo scopo di promuovere il vino prodotto nei territorio a livello internazionale.
Si pensa poi di istituire il premio “Agricoltore eroico d’Italia”, da svolgere annualmente al Giglio, già dal prossimo mese di maggio, creando poi una serie di eventi di degustazione e culturali che partiranno già dal 17 e 18 marzo con la degustazione in vigna al tramonto e per il centro storico del Castello, dedicato alla nostra “Eusebia”, mitica viticoltrice che ha dedica la sua intera vita alla vigna e al vino Ansonaco; un convegno sull’agricoltura eroica italiana con l’attribuzione del 1° Premio “Agricoltore eroico d’Italia” e il 18 sera “Le cantine di maggio”, una serata rappresentativa dell’ormai famoso evento settembrino della “Festa dell’uva e delle cantine”.